sabato 8 agosto 2015

SHIGERU MIZUKI, UNA BIOGRAFIA DI HITLER A CUI MANCA UN DETTAGLIO: LA SHOAH (di STEFANO FELTRI)

HITLER

Bisognerebbe soltanto parlare della faccia di ADOLF HITLER, di come la  disegna SHIGERU    MIZUKI, di quei pochi tratti nervosi che riescono a catturare il continuo oscillare tra carisma travolgente e disperata, assoluta mediocrità, tra genio tattico, perversione e insicurezza. Con quei baffetti che si trasformano in un cespuglio posticcio, gli occhi tagliati in diagonale a indicare infelicità, propria e infinita.


Si potrebbe scrivere un saggio sulla sintesi grafica che uno dei più grandi autori di manga viventi, SHGERU MIZUKI, riesce a produrre. Però prima bisogna notare quello che manca in questa densa biografia (sarebbe sbagliato dire "biografia a FUMETTI", è un manga biografico). Cioè manca la SHOAH: c'è un'unica vignetta nella terzultima pagina con la didascalia " poi fu il turno di GOEBBELS e famiglia.Montagne di cadaveri di EBREI ammassati nei campi di concentramento". E basta.Non si sa chi li ha uccisi, perché, come, rispondendo a quali ordini.


E' vero ci sono biblioteche sulla SHOAH e dopo MAUS di ART SPIEGELMAN nessuno può più dire che il FUMETTO non sia titolato a parlarne. Ma in un paese piuttosto incline al negazionismo come il GIAPPONE (dove si celebrano criminali di guerra e si nega lo "stupro" di NANCHINO), stupisce questa leggerezza. Tanto più che la RIZZOLI, in quarta di copertina, parla della biografia "dell'uomo che ha dato inizio all'OLOCAUSTO".


Una macchia sull'opera di un autore immenso, geniale come SHGERU MIZUKI che è, tutto sommato, un autore pacifista. Anche se, è piuttosto evidente, c'è una certa fascinazione per la capacità militare dimostrata dal FUHRER e per il suo fiuto politico.


E' vero che la violenza inclusa la "notte dei cristalli" è solo accennata, ma questo è un peccato minore perché l'atmosfera di follia lucida del regime nazista e l'arbitrarietà delle decisioni capitali è ben costruita.


la parte più notevole dell'opera di MIZUKI sono i comprimari, cui è dedicata una notevole introduttiva di presentazione. Su ognuno di loro da EVA BRAUN a HEINRICH HIMMLER, ha applicato lo stesso lavoro di sintesi grafica riservato a HITLER, cercando di considerarne la personalità in pochi tratti, quelli strettamente essenziali.


Pur non essendo lunghissimo (meno di 300 pagine), HITLER è un'opera strumentale, ambiziosa. Ma, un po' incompleta.

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