sabato 30 agosto 2014

L'OMBRA HORRTOR SUL TEXONE DI ROI (di STEFANO FELTRI )

Questo TEXONE è forse il più atteso degli ultimi anni da quando la BONELLI  ha cominciato ad affidare lo speciale annuale di TEX agli autori ITALIANI che già lavorano per la casa editrice, poche volte c'è stata tanta curiosità come nel 2014: CORRADO ROI, l'artista che si è caricato l'onere di realizzare le 240 pagine del volume, è il migliore dei disegnatori di DYLAN DOG, uno di quelli che tende a far prevalere l'elemento horror sullo splatter ironico che spesso caratterizza l'indagatore dell'incubo.

Di recente ROI si è prodotto anche nella più inquietante storia di NATHAN NEVER mai vista , lo speciale "I GIORNI DELLA MASCHERA", scritto da DAVIDE RIGAMONTI. Quindi era grande la curiosità per vedere come se la sarebbe cavata nelle praterie del west, con il sole del deserto al posto delle ombre di LONDRA .

 Lo scrittore dello speciale di TEX è PASQUALE RUJU, abituato alle atmosfere cupe di DANPYR (il mezzo vampiro della BONELLI, ma frequenta spesso anche TEX e DYLAN DOG). La storia è condizionata per agevolare ROI: TEX e KIT CARSON si imbattono in un incongruo castello stile TRANSILVANIA  trapiantato nella frontiera americana.

Ci sono uno strano nobile bulgaro, un assassino dai capelli lunghi bianchi e dagli occhi nascosti da misteriosi occhiali neri, un paio di piacenti fanciulle  (merce rara nelle storie TEXIANE) .Insomma: una avventura di TEX e CARSON ma abbastanza gotica di essere adatta a ROI. Bilancio? non scontato: il tratto del tenebroso ROI riesce ad essere più inquietante nelle scene assolate, con sfondi bianchissimi e innaturali che fanno risaltare le ombre.

Mentre le sequenze più tradizionalmente oscure-passaggi segreti, resurrezioni notturne, ecc.- essendo un po' edulcorate dalla bassa concentrazione di splatter ammessa in TEX sembrano incompiute, trattenute. ROI

ROI disegna da quando aveva sedici anni, in edicola non gli vendevano i fumetti erotici che realizzava perché era troppo giovane per comprarli, e uno che ha tanta esperienza funziona ovunque, il suo TEX è poco tradizionale, talvolta pare un fantasma che incombe sulla storia più che l'usuale  concentrato di proiettili e cazzotti.

Quello di ROI è quindi un esperimento, non è il TEX di AURELIO GALEPPINI o di GIOVANNI TICCI, ma a modo suo funziona. Bisognerebbe ora vederlo in azione in una storia meno dark, e per vedere come se la cava ROI, per esempio tra indiani e soldati a cavallo.

mercoledì 13 agosto 2014

UN ESTATE DA ADOLESCENTI (di STEFANO FELTRI)

E LA CHIAMANO ESTATE
di JILLIAM TAMAKI e MARIKO TAMAKI, BAO PUBLISHING.

E proprio quando pensavamo non si potesse più scrivere un grapihc novel meritevole di lettura sulla solita triade adolescenza-primi-amori-un po'- di sesso, ecco "E LA CHIAMANO ESTATE". Che non centra nulla con la canzone di BRUNO AMORITO e neppure con il film uscito un paio di anni fa. Anzi, il titolo inglese era "THIS ONE SUMMER".

A firmarlo due cugine canadesi con ascendenze giapponesi: JILLIAN e MARIKO TAMAKI, la prima ai disegni la seconda alla sceneggiatura. Già il fatto che le autrici siano donne spinge alla lettura (il FUMETTO resta molto maschile, soprattutto nella produzione seriale). La scelta di impostarlo tutto su toni di blu attira, il tratto leggero le figure abbozzate che si muovono in vaste vignette di bianco sono una combinazione perfetta per raccontare il tempo dilatato delle estate in cui si fanno vacanze e non ancora ferie.

Ci sono due ragazze: ROSE è la bionda carina, in apparenza felice, in realtà con una famiglia che sta scoppiando dopo che la madre non è riuscita ad avere il secondo figlio. WINDY è stata adottata, un po' in carne, fintamente spensierata ma con già qualche complesso adolescenziale.

L'estate del libero è a modo suo unica, chiaramente l'ultima da q2uasi-bambine e la prima da quasi-donne, con slanci verso i ragazzi che si alternano alle ultime inclinazioni al gioco, premesse di seduzioni mitigate dall'incertezza su scopi, obiettivi e motivazioni.

Tutto è sospeso, incompiuto: le relazioni dei ragazzi della cittadina al mare dove le due cugine WINDY e ROSE si incontrano ogni anno, misurando le evoluzioni del tempo sui loro corpi, sospesa è anche la crisi del matrimonio dei genitori di ROSE, e perfino il rapporto tra le due ragazze, incerto tra amicizia profonda e ostilità per le differenze di caratte4re e di fisico, il FUMETTO di JILLIAN e MARIKO TAMAKI è una storia di cui conosciamo-in parte- gli antefatti e di cui non sapremo mai davvero le conclusioni. Ma in fondo, sono cosi tutte le storie in cui ci imbattiamo nella vita. Soprattutto d'estate.

sabato 2 agosto 2014

IL GIORNALINO DELLA DOMENICA

Il primo numero è del 24Giugno1906, l'idea è di voler dare tutte le domeniche ad un pubblico giovane, una lettura istruttiva senza essere noiosa. diciamo che la rivista vuole educare e divertire i lettori che vanno dai 7 ai 15 anni della borghesia dell'epoca.

"Educare con immagini e parole" un progetto che propone copertine di alta qualità e dai disegni accattivanti, illustrati da disegnatori famosi quali: ANTONIO RUBINO, FILIBERTO SCARPELLI, UGO FINOZZI, OTTORINO ANDREINI, UMBERTO BRUNELLESCHI, MARCELLO DUDOVICH, SERGIO TOFANO ed EZIO ANICHINI.

La direzione è affidata a LUIGI BERTELLI (VAMBA) autore di punta della casa editrice BEMPORAD che si rifà a modelli precedenti come: IL GIORNALE DEI BAMBINI di FERDINANDO MARTINI e IL GIORNALE DEI FANCIULLI di TREVES. Vi troviamo rubriche fisse, allegati, racconti e romanzi a puntate (stampati più avanti in un volume).

Il giornalino diventa cosi un veicolo di idee liberal socialiste. Una scelta intelligente è stata quella di dare spazio ai piccoli lettori con sondaggi d'opinione, e non solo, è anche uno dei primi giornali che pubblica fotografie.

Nel1908 la direzione deve affrontare una crisi di impresa. La direzione passa nelle mani di VAMBA, tra mille difficoltà riesce a gestire la testata fino al 1911, quando viene decisa la sua chiusura. IL GIORNALINO riprende ad uscire nel 1918, con l'editore fiorentino SOMIGLI, ma con la morte di BERTELLI (1920) conclude un'epoca. IL GIORNALINO tra alterne vicende verrà diretto da GIUSEPPE FANCIULLI fino al 1924, la sua chiusura definitiva avverrà nel 1927.