sabato 30 maggio 2015

MAGHI E VAMPIRI SECONDO ORTOLANI (di STEFANO FGELTRI)

IL GRANDE MAGAZZI
LEO ORTOLANI non è solo RAT MAN. Oltre quel suo personaggio che è un pò una parodia dei SUPEREROI, un po' una dimostrazione della loro potenza narrativa, l'ex geologo di Parma ha sempre coltivato un filone di parodie, "un pretesto per raccontare qualcosa di diverso".

Da STAR RATS ad AVARAT fino al recente THE WALKING RAT. E' il 2011 quando ORTOLANI decide di affrontare HARRY POTTER , i film intrigano, a prescindere dai libri, soprattutto perchè la crescita (reale) degli attori, con l'esplodere della loro adolescenza, avvolge gli ultimi episodi della saga in quella atmosfera tesa e incompiuta che rende un racconto di maghi e battaglie molto simile ai sensuali vampiri di TWLIGHT.

Proprio all'altra saga per adolescenti, attinge ORTOLANI per la serie che ora PANINI COMICS ripubblica in volume: IL GRANDE MAGAZZI. Al posto di HARRY POTTER c'è OLER MAGAZZI, nome vagamente romagnolo assai meno arguto ed eroico dello studente di magia che ha reso ricca J.K.ROWLING. Il male è impersonato da una versione di V OLDEMORT assai meno cupa, con un dome da località sciistica: VALDIFASS.

Si potrebbe continuare a elencare i giochi di parole, le citazioni deformate che riempiono le 160 pagine del volume. Non è il capolavoro di ORTOLANI, ha scritto storie migliori (specie quando ispira il suo tratto alla grandezza di JACK KIRBY). Ma è interessante il meccanismo umoristico: come forse solo MAX BUNKER nei primi ALAN FORD è riuscito a fare.

ORTOLANI crea un suo linguaggio (la protagonista femminile è la mitologica figura della SGNACCAMARONI, la donna inarrivabile che illude e distrugge), una sequenza di silenzi ed equivoci che si ripete sempre uguale e fa sempre ridere, una alternanza di battute di caserma e improvvisi sprazzi di serietà, perfino di Irismo.

E' cosi inattuale, personale, privo di termini di paragone che è impossibile catalogarlo: a distanza di cosi poco tempo dalla prima pubblicazione, i riferimenti a TYWILLINGT o ai film di HARRY POTTER sono già diventati indecifrabili ai più, ma l'umorismo di ORTOLANI sopravvive.

E il suo tratto, con i personaggi dalla faccia di scimmia, è valorizzato da una colorazione in parte curata dallo stesso autore. LEO ORTOLANI ha dimostrato vent'anni prima di ZEROCALCARE che il fumetto Italiano può ancora essere popolare e di massa, quando è originale.

sabato 23 maggio 2015

IL GIRO DI BOA DEI SUPER EROI ( di STEFANO FELTRI)

FANTASTICI QUATTRO-OMNIBUS-

C'è un momento, i primi anni 90, in cui FUMETTI di super eroi sono cambiati. I personaggi sono gli stessi, la struttura narrativa molto diversa.

Per quasi mezzo secolo i supereroi hanno replicato la struttura delle strisce di FLASH GORDON di ALEX RAYMOND: in ogni sequenza il protagonista doveva trovarsi in pericolo di morte, riuscire con incredibile prova di coraggio o di destrezza a salvarsi e, possibilmente, salvare la donzella in pericolo soltanto per poi trovarsi alle prese con un altro nemico.

Poi sono arrivati gli anni 90, quelli delle maxi-saghe che coinvolgevano decine di personaggi, con lunghi dialoghi alternati all'azione, personaggi sempre nuovi e continui cambiamenti dello status quo dei protagonisti che morivano, cambiavano costume, si sposavano e risorgevano con una frequenza disturbante.

In mezzo agli anni 80, i FUMETTI dei SUPER EROI toccano il loro apice qualitativo prima di entrare nella contemporaneità. Il merito è di JOHN BYRNE che nel1981 prende i primi personaggi della MARVEL I FANTASTICI QUATTRO e regala ai lettori le storie migliori di sempre prima di uscire dall'età classica.

Come in FASH GORDON, la famiglia di MISTER FANTASTIC, DONNA INVISIBILE, TORCIA UMANA e LA COSA è sempre in pericolo, ogni episodio condensa abbastanza colpi di scena e super nemici da riempire tre film wollywoodiani, tutto è sempre drammatico, i personaggi si caratterizzano per come reagiscono a drammi apocalittici.

E con BYRNE i quattro eroi più difficili da maneggiare (in teoria cosa c'è di più noioso di una famiglia felice?) risplendono per l'ultima volta della luce ingenua che ammantava i SUPER EROI in calzamaglia delle origini per poi incrinarsi insieme al tratto che diventa più nervoso, più netto.

Da lisce icone dell'immaginario per ragazzi, i FANTASTICI QUATTRO diventano più reali, più adulti, sotto la ferma guida di BYRNE, che negli ultimi vent'anni non ha più prodotto nulla di rilevante. Perché è stato l'ultimo degli autori classici, fuori tempo in quest'epoca di eroi crepuscolari e disegnatori incupiti.


lunedì 18 maggio 2015

LA BELLEZZA CONTA MA NON E' TUTTO ( STEFANO FELTRI)

BELLEZZA
Sul sito dall'editore, BAO PUBLISHING, il volume "BELLEZZA" è assegnato a questo genere: "Favola illusoria e illusione della Favola". Chissà se queste etichette sono opera di uno stagista che vuole dimostrare la sua creatività o invece fanno parte di un'accurata strategia di marketing.

Di certo è una sintesi efficace per quest'opera uscita in tre volumi in FRANCIA tra2011 e 2014 e firmata da KERASCET e HUBERT, nome d'arte collettivo di due illustratori MARIE POMMEPUY e SEBASTIEN COSS. E' una " favola illusoria e illusione della favola" nel senso che della favola ha alcuni elementi, rielaborazione molto articolata dello schema "principessa bacia rospo che diventa principe".

Qui la protagonista è una ragazza poco avvenente soprannominata BACCALA' perché a forza di squamare pesci, è incapace di liberarsi di un certo afrore, che non è neppure il peggiore dei difetti che le vengono attribuiti. Ci sarebbe anche un ragazzo che incurante degli schemi, la apprezza.

E BACCALA' sembra destinata a una vita come tante, visto che per fortuna anche i brutti scoprono di avere diritto a un po' di felicità. Una sua lacrima di compassione libera però una fata intrappolata in un rospo: Promette di esaudire un desiderio, BACCALA' chiede la bellezza, la fata non modifica il suo aspetto ma il modo in cui gli altri la vedono.

E inizia la tragedia. La bellezza è un fardello molto più pesante della brut6tezza, la ragazza si trova contesa e desiderata ma questo, invece di appagarla, la spinge a scoprire nuove insoddisfazioni in un crescendo di disastri. E "l'illusione della favola" si intreccia con l'epica, con l'iliade e con tanti avvertimenti sulle sciocchezze che si fanno in nome delle donne.

Ovviamente questo livello di lettura è solo superficiale: tutti i personaggi sono cosi cinici e disincantati che viene il dubbio che anch'essi vedano BELLEZZA-BACCALA' cosi come noi lettori, cioè brutta. L'avvenenza della ragazza e il turbamento dei sensi che provoca sembrano soprattutto pretesti per giustificare egoismi e ambizioni che altrimenti sarebbero stati imbarazzanti da ammettere.

Il tratto caartonesco di KERASCOET e HUBERT (che ricordano un pò i MANGA di OSAMU TEZUKA) è impreziosito da quelli che sembrano innesti dorati, ma che- come molte cose in queste pagine- sono soltanto apparenza.

domenica 10 maggio 2015

I GRANDI DEL FUMETTO

ATTILIO MICHELUZZI
Nasce a UMAGO (ISTRA) nel 1930 e muore a NAPOLI nel 1990. Laureatosi in architettura, per dieci anni esercita la libera professione in diversi paesi dell'AFRICA. Dopo alcuni anni dal suo rientro in ITALIA, inizia nel1974 a collaborare con "CORRIERE DEI RAGAZZI" con lo pseudonimo di IGOR ARTZ BAJEFF.

Il suo primo personaggio è JONNY FOCUS, seguito da varie storie su testi di MILANI VENTURA, CARPI, CASTELLI e da alcune storie da lui stesso sceneggiate, come "MIDWAY" e "LA TRAGEDIA DEL TITANIC".

Nel 1976 inizia la collaborazione con il "GIORNALINO", con i disegni di "CAPITAN ERIK" e la creazione della serie "PETRA CHE'RIE". Per la rivista "ORIENT EXPRESS" continua  produrre nuove storie di "JONNY FOCUS". Contemporaneamente collabora con le riviste "SKORPIO", "SUPERGULP", "IL MESSAGGERO DEI RAGAZZI", "ALTER".

Nel 1983 realizza per "ORIENT EXPRESS" la saga aviatoria "AIR MAIL". Inizia poi una prolifiqua collaborazione con l'editrice COMIC ART, che lo porterà a creare, per le testate "L'ETERNAUTA e COMIC ART", il personaggio di ROSSO STANTON, le storie surreali di ROY MANN ( scritte da TIZIANO SCLAVI), "CORSARO" (di LUIGI MIGNACCO), fino all'ultima storia "AFGHANISTAN", pubblicata postuma.

Per SERGIO BONELLIEDITORE disegna le storie "L'UOMO DI TANGANIKA" e "L'UOMO DEL KYBER", della collana "UN UOMO UNA AVVENTURA", mentre nel 1988 realizza lo special di DYLAN DOG.

Negli ultimi anni MICHELUZZI collabora con disegni umoristici a "IL MATTINO" di NAPOLI, città dove si era definitivamente stabilito.