lunedì 24 novembre 2014

SERGIO BONELLI EDITORE

AFRICA NERA, FINE 800. L'AVVENTURA HA UN NUOVO EROE LIBERO E SELVAGGIO

La nuova serie a FUMETTI ideata da GIANFRANCO MANFREDI è ambientata nell'AFRICA subequatoriale alla fine del diciannovesimo secolo, l'impero britannico ha dichiarato guerra agli schiavisti, ma soltanto sulla carta. Chi quella guerra la combatte d'avvero è uno scozzese ribelle, amante della natura selvaggia e pronto a sfidare ogni pericolo, il suo nome è ADM WILD. Farlo arrabbiare può risultare letale.

WILD è membro della ROYAL GEOGRAPHICAL SOCIETY di LONDRA. Gode di una certa popolarità perché la stampa è molto interessata alle sue avventure. Ma a lui non interessa essere famoso. Non è neppure interessato a redigere rapporti scientifici. Disprezza gli studiosi che a tavolino scrivono di cose di cui non hanno diretta esperienza.

ADAM è un uomo dì azione che sai batte contro la tratta degli esseri umani e lo sfruttamento delle popolazioni africane. Adora la vita avventurosa, la scoperta di luoghi in cui nessun occidentale è mai stato prima. Rischia la pelle, non per dovere, ma perché questa è la vita che ha scelto.

ADAM ha un amico e finanziatore, il conte NARCISO MOLFETTA, un nobile italiano cresciuto in VATICANO, appassionato di esplorazioni, ma altezzoso e arrogante. Nel contesto africano, il suo comportamento raffinato risulta talvolta involontariamente ridicolo. E' un uomo spavaldo e impulsivo. i nemici li affronta con un bastone di passeggio "animato", dotato cioè di una lunga e affilata lama nascosta.

ADAM ha una compagna fissa: AMINA una giovane principessa bantu che avrebbe voluto essere una sacerdotessa, ma che il destino ha trasformato in guerriera. Non è certo il tipo della donna passiva e obbediente. Con ADAM litiga spesso e volentieri, ma i due si amano e si rispettano profondamente:

I loro nemici sono molti, ma ne spiccano due. IL primo è il cacciatore texano FRANKIE FROST, che lavora per il circo BARNUM, cui fornisce esemplari di bizzarre tribù indigene da esporre come animali negli zoo umani: La seconda è LADY GERTRUDE WINTER, un'aristocratica inglese. ADAM è stato suo amante, ma la respinta e lei non glielo mai perdonato. Si lega a FROST perché le fa comodo avere a fianco un esperto cacciatore, ma i due non sono in grado di collaborare. Stanno bene insieme soltanto quando uccidono. La loro relazione è troppo competitiva, e si regge sul sangue sparso.



martedì 18 novembre 2014

I GRANDI DEL FUMETTO

ALARICO GATTIA

Nasce a Genova il 9 dicembre 1927. Dal 1930 la sua famiglia si trasferisce a Milano, dove GATTIA risiede tutt'ora. Nel 1953 abbandona gli studi di architettura per iniziare un'attività di pubblicitario, seguita poi da una collaborazione per la MONDADORI durata circa dieci anni.

Dopo le prime esperienze nei mondo dei FUMETTI per il "CORRIERE DEI PICCOLI" e per la EDIFUMETTO, GATTIA comincia nel 72 una collaborazione con  "DIABOLIK", realizzando le matite per una dozzina di storie.

Negli anni 70 inizia anche a lavorare per il "GIORNALINO", soprattutto attuando la riduzione in FUMETTI di classici della letteratura ("IL FANCIULLO RAPITO","L'ULTIMO DEI MOICANI", ECC.).

Per la CEPIM disegna due episodi della collana "UN UOMO, UNN'AVVENTURA", mentre per la MONDADORI collabora al secondo e al terzo volume della "STORIA D'ITALIA" di ENZO BIAGI. Per gli editori francesi ALROUSSE, disegna nella collana "A LA DE'COUVERTE DU MONDE" (1979)e nella serie "HISTOIRE DU FAR WEST".

GATTIA ha vito al 16° SALONE DI LUCCA il premio YELLOW KID
e il CARAND'ACHE.

lunedì 10 novembre 2014

UNO, NESSUNO E CENTOMILA DYLAN DOG (di STEFANO FELTRI)

SPAZIO PROFONDO

L'unico vantaggio di arrivare per ultimi a inserire il nuovo inizio di DYLAN DOG (colpa della lentezza delle poste italiane, ma sorvoliamo) è che c'è stato il tempo di leggere le tante reazioni sul web.

Le premesse sono arcinote: ROBERTO RECCHIONI è il nuovo curatore della collana-ormai da un anno- e dopo aver salvato il salvabile delle storie già in lavorazione (i tempi alla BONELLI sono lunghi), lancia ora un nuovo corso dell'indagatore dell'incubo che dovrebbe svecchiarlo un po', senza stravolgerlo: più tecnologia, nuovi personaggi, ambientazioni più contemporanee.

I commenti prevalenti su internet e sui social sono di questo tenore: "bella storia, ma cosà di nuovo questo DYLAN DOG? Non aveva più senso far cominciare il nuovo ciclo direttamente con il pensionamento dell'ispettore BLOCH, previsto nel numero di ottobre?". La storia " Nello SPAZIO PROFONDO", scritta da RECCHIONI e disegnata da un ottimo NICOLA MARI che ricorda JOHN ROMITA JR, ha i colori (notevoli di LORENZO DE FELICI) che in BONELLI si usano per le occasioni speciali.

Eppure sembra una storia di raccordo-" fill-in",le chiamano nei comics americani-invece che un grande debutto: nel2427 un clone di DYLAN DOG deve recuperare una nave alla deriva nello spazio infestata di fantasmi. Inevitabili le citazioni di ALIEN e della fantascienza anni Ottanta (con qualche scelta un po' didascalica, tipo chiamare la nave spaziale UK THATCHER).

in realtà RECCHIONI ha scelto la storia giusta per segnare il passaggio di epoca: è vero, non ci sono ancora le novità di "continuity" che caratterizzano il cambiamento, ma è una storia ambientata nel futuro, c'è un'intera squadra di coloni di DYLAN, anche uno in versione femminile, ciascuno con alcune delle caratteristiche del detective di GRAVEN ROAD.

"SPAZIO PROFONDO" è una dichiarazione di intenti più efficace di qualunque editoriale per quando DYLAN DOG possa cambiare, per quanto gli sceneggiatori possano divertirsi a giocare con lui, deformandolo, trasformandolo, anche uccidendolo, l'indagatore dell'incubo resterà fedele a se stesso perché ormai è diventato un protagonista del nostro immaginario. E in qualche modo, esiste. Non è più soltanto un eroe dei FUMETTI.

giovedì 6 novembre 2014

QUANTE' PERICOLOSO DIVENTARE DONNA (di STEFANO FELTRI)

POCO RACCOMANDABILE

Nessun tema è più letterario di quello del doppio, il romanzo a FUMETTI "POCO RACCOMANDABILE" di CHLOE' CRUICHAUDET riesce a declinarlo, per quanto sembri impossibile, in modo originale. Perché lo moltiplica, gli sdoppiamenti sono cosi tanti che quasi si perde il filo, PAUL GRAPPE è un soldato che cede al comprensibile, quanto socialmente inaccettabile, desiderio di fuggire, di non diventare un cadavere smembrato che marcisce nelle trincee.

Ma la guerra di massa ha bisogno di coscritti, quindi PAUL deve tornare a PARIGI in clandestinità perché la diserzione è punibile con la morte. La giovane moglie LOUISE lo accoglie e lo nasconde in casa.

E qui cominciano i ribaltamenti: da amante devoto, che al fronte pensava soltanto a riabbracciare la moglie, PAUL diventa un classico uomo da divano, annoiato dalla prigionia domestica, che sfoga le tensioni su LOUISE . Fino al colpo di genio: l'unico modo per non essere riconosciuto è vestirsi da donna.

Non serve essere un psicanalista per cogliere nell'entusiasmo con cui PAUL abbraccia la sua vita il segno di un disagio profondo. con LOUISE si instaura un legame, dalla coppia tradizionale a una relazione fluida (si potrebbe quasi dire lesbica, viso quanto PAUL riesce a "diventare" donna).

Una simile ambiguità identitaria e sessuale porta, quasi inevitabilmente, a esplorare altre doppiezze, al riparo del buio del BOISE de BOULOGNE, allora (ben più di oggi) rifugio della PARIGI più disinibita e aperta a esperienze non convenzionale.

Ecco un ulteriore ribaltamento: la coppia più banale, perfino noiosa, a stento riesce a sopravvivere al travestimento e tr4ovanegli scambi di coppia e nelle trasgressioni notturne prima un'illusione di rinascita e poi la definitiva devastazione.

Si può sopravvivere alla guerra ma non a se stessi. Il romanzo di CHLOE' CRUCHAUDET si sviluppa a vignette senza contorni, tavole dai colori spenti che avvolgono appiccicose lo spettatore trascinandolo a fondo con i due protagonisti.

E il tutto è ispirato a una storia vera "poco raccomandabile" (titolo un po' bacchettone, l'originale
."MAUVAIS GENRE" era più sfumato) ha vinto un premio al festival ANGOULEME, dove si danno gli OSCAR del fumetto europeo. Anche la rivista LIRE lo ha celebrato. Un libro affascinante, ma che lascia una sensazione di inquietudine.