lunedì 10 novembre 2014

UNO, NESSUNO E CENTOMILA DYLAN DOG (di STEFANO FELTRI)

SPAZIO PROFONDO

L'unico vantaggio di arrivare per ultimi a inserire il nuovo inizio di DYLAN DOG (colpa della lentezza delle poste italiane, ma sorvoliamo) è che c'è stato il tempo di leggere le tante reazioni sul web.

Le premesse sono arcinote: ROBERTO RECCHIONI è il nuovo curatore della collana-ormai da un anno- e dopo aver salvato il salvabile delle storie già in lavorazione (i tempi alla BONELLI sono lunghi), lancia ora un nuovo corso dell'indagatore dell'incubo che dovrebbe svecchiarlo un po', senza stravolgerlo: più tecnologia, nuovi personaggi, ambientazioni più contemporanee.

I commenti prevalenti su internet e sui social sono di questo tenore: "bella storia, ma cosà di nuovo questo DYLAN DOG? Non aveva più senso far cominciare il nuovo ciclo direttamente con il pensionamento dell'ispettore BLOCH, previsto nel numero di ottobre?". La storia " Nello SPAZIO PROFONDO", scritta da RECCHIONI e disegnata da un ottimo NICOLA MARI che ricorda JOHN ROMITA JR, ha i colori (notevoli di LORENZO DE FELICI) che in BONELLI si usano per le occasioni speciali.

Eppure sembra una storia di raccordo-" fill-in",le chiamano nei comics americani-invece che un grande debutto: nel2427 un clone di DYLAN DOG deve recuperare una nave alla deriva nello spazio infestata di fantasmi. Inevitabili le citazioni di ALIEN e della fantascienza anni Ottanta (con qualche scelta un po' didascalica, tipo chiamare la nave spaziale UK THATCHER).

in realtà RECCHIONI ha scelto la storia giusta per segnare il passaggio di epoca: è vero, non ci sono ancora le novità di "continuity" che caratterizzano il cambiamento, ma è una storia ambientata nel futuro, c'è un'intera squadra di coloni di DYLAN, anche uno in versione femminile, ciascuno con alcune delle caratteristiche del detective di GRAVEN ROAD.

"SPAZIO PROFONDO" è una dichiarazione di intenti più efficace di qualunque editoriale per quando DYLAN DOG possa cambiare, per quanto gli sceneggiatori possano divertirsi a giocare con lui, deformandolo, trasformandolo, anche uccidendolo, l'indagatore dell'incubo resterà fedele a se stesso perché ormai è diventato un protagonista del nostro immaginario. E in qualche modo, esiste. Non è più soltanto un eroe dei FUMETTI.

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