martedì 18 marzo 2014

QUANTO POSSONO RESISTERE I SEGRETI (di STEFANO FELTRI)

LA PROPRIETA'

Dopo che ART SPIEGELMAN ha raccontato la SHOA e AUSCHWITZ con il suo Maus, qualunque autore di buon senso cerca di evitare di raccontare la grande tragedia del Novecento a FUMETTI, impossibile reggere il confronto. Per fortuna qualcuno ci prova, RUTU MODAN è un'autrice ISRAELIANA che si era già fatta notare con "UNKNOWN/Sconosciuto" e con "LA PROPRIETA'", appena pubblicato pe4r RIZZOLI LIZARD, riesce a raccontare una storia davvero nuova sulle conseguenze della SHOAH.

Negli anni Duemila, MICA e sua nonna REGINA partono per ISRAELE per tornare nella terra degli avi, la POLONIA: come tanti altri Ebrei, dopo la guerra, hanno diritto di rientrare della proprietà immobiliari che sono state sottratte loro al moment6o della deportazione nei campi di concentramento.

La "PROPRIETA'" sembra solo la storia di un ritorno alle radici, del confronto con il trauma e con le morti non dimenticate. Invece RUTU MODAN svela, pagina dopo pagina, un'intricata costruzione di silenzi e segreti su cui è costruita la vita familiare di REGINA.

Tutto ruota attorno a un insignificante appartamento di VARSAVIA, ceduto a un prezzo irrisorio a un "gentile".  Sembra una frode come tante che si consumavano in quei drammatici giorni di guerra ai danni di Ebrei, oltre ai beni, anche la vita.

Invece nel FUMETTO di RUTU MODAN non bisogna nai farsi traviare dalle apparenze, c'è sempre una verità più complessa, dolorosa ma anche epica, dietro la facciata meschina della banalità. Non si può qui svelare troppo per non privare del piacere della lettura. Basta dire che "LA PROPRIETA'" non è la storia di un appartamento, ma di un amore che attraversa i decenni, di un sentimento ambiguo come forse è inevitabile che sia in tempo di guerra.

Non illudetevi, però, non è un romanzo sentimentale, all'ombra di AUSCHWITZ non è consentito il lieto fine, anche se il sentimento più longevo si incrina quando è scalfito dalla  morte di una persona cara. E' l'amore tra due persone anziane, sopravvissute a tutto, non concede illusioni,  la consapevolezza del poco tempo che resta aiuta a guardare tutto con un certo distacco.

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