lunedì 10 febbraio 2014

GLI INSETTI UMANI DEL GIAPPONE (di STEFANO FELTRI)

LA CRONACA DEGLI INSETTI UMANI
La qualifica di "DIO DEI MANGA" si sta rivelando perfino riduttiva per OSAMU TEZUKA, a quasi 25 anni dalla sua morte i suoi lavori diventano sempre più impressionanti col passare del tempo.

Nel mondo del FUMETTO sono pochissimi gli autori che hanno lasciato opere cosi fruibili, dirette, fresche, immuni al cambiamento del gusto per il disegno e dei ritmi della narrazione. "LA CRONACA DEGLI INSETTI UMANI" in teoria è un FUMETTO datato: esce oggi in volume in ITALIA per le edizioni HIKARI, ma in GIAPPONE fu pubblicato la prima volta su rivista nel 1970

TEZUKA crea una protagonista, la giovane TOSHIKO in cui trasferisce le ambizioni e le caratteristiche del GIAPPONE di quegli anni. TOSHIKO viene dalla provincia, non ha niente di speciale, è solo brava a imitare gli altri, li osserva e poi copia le caratteristiche, rubando i loro segreti e superando spesso il confine tra emulazione e plagio. Diventa attrice, scrittrice, moglie casalinga di un menager, fotografa ( ricordate le barzellette sui giapponesi che scattano foto ovunque per poi copiare tutto a casa propria? quando il GIAPPONE è diventato la seconda potenza mondiale non facevano più ridere).

Tutti i nomi dei racconti di TEZUKA evocano insetti, anche se nella traduzione servono le note per capire i giochi di parole: il cinismo con cui si muove la gelida TOSHIKO viene raccontato come qualcosa di animale, privo di ogni tratto di umanità, a cominciare dalla morale.

TOSHIKO vince premi, diventa ricca, ma senza sfuggire a una infelicità dalle molte cause, il legame morboso con le proprie origini provinciali, il rimpianto di aver sacrificato il primo (e unico) amore all'ambizione, l'incapacità di uscire dalla spirale perversa in cui ogni delitto è necessario per gestire le coseguenze di quello precedente.

Eppure TEZUKA non si ferma a raccontare il GIAPPONE incarnandola nella sua protagonista, le relazioni tra personaggi lo appassionano troppo, la metafora si sposta gradualmente sullo sfondo lasciando spazio al racconto di una caduta senza prospettiva alcuna di riscatto.

Nessun commento:

Posta un commento