domenica 12 luglio 2015

BOULET, IL GENIO FRANCESE A CUI ZEROCALCARE HA RUBATOLE IDEE MIGLIORI(e lo ammette) di STEFANO FELTRI

Due anni fa,  in una fumetteria di AVIGNONE, la libraia mi ha consigliato alcuni fumetti. Album come si dice in FRANCIA. Tra questi c'era una raccolta delle storie brevi pubblicate sul suo blog da un certo BAULET: pagine dense, disegni di una qualità rara nel FUMETTO umoristico, con stili sempre diversi e una capacità di trasformare in epiche saghe tragicomiche episodi irrilevanti come il supplemento da pagare sul biglietto per il treno veloce o i lettori inesistenti che chiedono autografi alle fiere di FUMETTI.Genio puro, eppure avevo l'impressione di qualcosa di già letto, già sentito.

In ITALIA c'è un FUMETTISTA che in questi anni ha attinto senza riserve alle intuizioni di BOULET, al suo stile (per esempio rendere "anonimi" i personaggi trasformandoli in animali o dare vita agli oggetti domestici, tipo il computer).Cioè ZEROCALCARE, alias MICHELE RECH,alias l'autore di FUMETTI più venduto della storia ITALIANA del FUMETTO.

Ma visto che ZEROCALCARE è una persona onesta, oltre che un artista geniale, non si è opposto alla pubblicazione da parte della BAO, la sua casa editrice, dell'edizione italiana dei libri di BAULET. Di più: ha prodotto una cover speciale e scritto addirittura la prefazione (a FUMETTI, ovviamente), ammettendo il debito creativo verso BAULET, il cui vero nome è GILLES ROUSSEL: "non è che mi ispiro, ho copiato tutto da BAULET".

ZEROCALCARE poi ha trovato una sua voce, una empatia con il pubblico italiano che rende i suoi FUMETTI difficilmente esportabili per i continui rimandi interni.

Anche BAULET si è evoluto, il libro pubblicato da BAO è solo il primo di una lunga serie dei suoi quaderni (titolo del volume: BORN TO BE A LARVA) e raccoglie storie del periodo 2004-2006. BOULET ha sviluppato il suo talento più grande: la versatilità. A sfogliare il libro si ha l'impressione che sia un prodotto di un collettivo, non di un solo autore, per quanto creativo.

Ci sono storie più umoristiche, colorate, con la battuta, altre più poetiche, talvolta senza parole, piene di spazi bianchi. E poi le tavole di raccordi, pennino bianco e nero con sprazzi di arancione, che servono a cucire i frammenti pubblicati sul blog (ZEROCALCARE ha copiato anche questa struttura).

BOULET meritava di essere tradotto, complimenti a BAO= e ZEROCALCARE per la scelta di farlo nonostante sarebbe stato molto più facile nascondere le fonti di ispirazione del FUMETTISTA di maggior successo.

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