domenica 11 maggio 2014

IL FUMETTO DELLE NUVOLETTE PARLANTI (di STEFANO FELTRI)

IL MONDO COSI COME'

I FUMETTI si chiamano cosi perché i personaggi di solito parlano attraverso piccole nuvole, come il fumo, che sostituiscono quello sonoro che la carta non può trasmettere in altro modo. Eppure i "Baloon" sono spesso considerati un mero espediente tecnico, un orpello trascurabile che infatti da alcuni autori in cerca di facili innovazioni viene eliminato (ma anche il "CORRIERE DEI PICCOLI" cancellava le nuvolette sostituendole con didascalie in rima baciata).

TIZIANO SCARPA e MASSIMO GIACON hanno avuto quindi l'intelligente idea di fare un FUMETTO sul FUMETTO, non nel senso della (ormai abusata) storia di un fumettista che disegna se stesso disegnante. No è proprio un FUMETTO sul FUMETTO inteso come nuvoletta, come strumento che può dare voce anche a ciò che nessuna altra forma di narrazione potrebbe parlare, oggetti, concetti, animali ma anche disegni (qui il meta FUMETTO si complica un po': un FUMETTO sui FUMETTI in cui alcuni personaggi disegnano altri personaggi che riescono a parlare tra loro attraverso i FUMETTI).

TIZIANO SCARPA è uno scrittore di successo che ama flirtare con la letteratura disegnata. MASSIMO GIACON un illustratore di talento che nelle sue tavole orizzontali e geometricamente psichedeliche ricorda CHRIS WARE, "il mondo cosi com'è" e un racconto del mondo come non è. O meglio, dello iato che separa il mondo reale da quello dei FUMETTI.

L'espediente narrativo è quello di raccontare la storia di ALFIO BETIZ, malato di FUMETTO: vede nuvolette con dialoghi uscire da oggetti e animali, dall'oculista si distrae perché a leggere i dialoghi surreali tra le lettere del test per misurare le diottrie, in chiesa si accorge che la presa elettrica ha cose interessanti da dire (ma il crocefisso è stranamente muto), "sente le nuvolette, non sono suoni, sono oggetti che può anche afferrare.

Non è soltanto un successo di fantasia, ALFIO BETIZ è davvero malato ma troverà una psichiatra  più interessato a studiarlo che a guarirlo, anche se, perso in un mondo più appassionato di quello reale, BETIZ non ha alcuna urgenza di tornare alla normalità e in fondo preferisce  pagare le conseguenze della sua bizzarria invece che liberarsene (ammesso che sia possibile).

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