domenica 13 aprile 2014

LONTANO DA TUTTO PER RITROVARSI (di STEFANO FELTRI)

FERMO

In questi anni la casa editrice BAO ha portato in libreria saghe del FUMETTO americano, ristampate in buone edizioni a prezzi accessibili. Ma ha anche puntato su autori italiani come ZEROCALCARE, diventando un fenomeno editoriale.

ANTONIO VINCENZI che si firma SUALZO, non è pirotecnico come ZEROCALCARE, di solito disegna storie per ragazzi sulle riviste delle edizioni SAN PAOLO (che soprattutto con il GIORNALINO, hanno creato alcuni dei migliori FUMETTISTI italiani, spesso ingiustamente sotto valutati),

Ma il suo romanzo a FUMETTI "FERMO" riesce a essere originale pur inserendosi in un filone ormai consumato dai graphic novel quello degli "eventi autobiografici molto più rilevanti per l'autore che per il lettore". Negli anni Novanta VINCENTI arriva a Bibbiena, paesino vicino ad AREZZO, per fare il servizio civile. Credeva di finire a catalogare invece si occupa di assistenza sociale, soprattutto di malati di mente spesso più sereni di lui che soffre di attacchi di panico.

Nel tempo libero suona il sax nel bar locale e incontra per caso una compagna di scuola a cui, all'epoca, non rivolgeva neppure la parola. Come capita a quelli che si staccano all'improvviso dalla quotidianità - una volta per il militare o il servizio civile, oggi per un Erasmus o un dottorato all'estero- il protagonista entra in una bolla, dimentica in un attimo tutto quello che prima gli sembrava importante, la famiglia, le ambizioni, la fidanzata.

Con un tratto garbato, colori tenui e una temperatura emotiva volutamente tenuta bassa dal disegno, VINCENTI schiva i cliché del romanzo di formazione: il suo personaggio vive i mesi di Bibbiena come un'esperienza fondamentale, ne emerge diverso, forse migliore. Ma più confuso di prima sulla direzione della sua vita (anche se ricomincia a disegnare FUMETTI, inizio di una carriera), senza più la fidanzata e chiudendo in modo crudele la storia che aveva iniziato a Bibbiena.

E noi che leggiamo la sua storia, con un po' di voyeurismo, proviamo un leggero fastidio. Dov'è il lieto fine? qual era il senso delle pagine che abbiamo letto? dov'è il senso morale? ma solo le autobiografie fasulle hanno risposte a queste domande, quelle oneste non hanno la pretesa di diventare romanzi.

 

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