giovedì 9 gennaio 2014

LE CONFESSIONI DI UN CATTIVO PAPA' (di STEFANO FELTRI)

dI GUI DELISLE abbiamo apprezzato in questi anni i reportage a FUMETTI dai posti più diversi, dalla COREA DEL NORD a GERUSALEMME alla BIRMANIA, la dove lo portava il suo lavoro di animatore per uno studio di CARTOON canadesi.

La sua forza era il racconto ironico e divertito anche delle situazioni più drammatiche, con un umorismo ingenuo, leggero, sempre efficace. Il libretto che esce per RIZZOLI LIZARD è un distillato della comicità di DELISLE che, libera dall'esigenza del racconto, si può scatenare.

Il "DIARIO DEL CATTIVO PAPA'" è una raccolta di storie brevi dei momenti in cui DElISLE si è dimostrato un genitore non proprio impeccabile. Prima illude il figlio che arriverà il "topino dei denti" a portargli una moneta per il dente perduto, poi se ne dimentica completamente. Oppure, sfidando ogni manuale d'educazione, spaventa il ragazzino fingendo di essersi amputato una mano con una motosega, imbroglia la figlia che lo sommerge di domande affidandosi a GOOGLE, ma fingendo di essere incoscente. O per spiegare al figlio come picchiare un sacco da box gi suggerisce: "fai finta che sia tua sorella".

Storie minime, ma che DELISLE racconta con la tecnica di un cartone animato artigianale: pochi segni sulla pagina bianca, minime variazioni da una sequenza all'altra. E' un FUMETTO, ma l'impressione è di osservare uno di quei preistorici cartoni animati fatti da immagini quasi uguali che sfogliate in rapida successione davano l'illusione del movimento.

 E' un CARTOON a FUMETTI (e in effetti, la professione di DELISLE è quella dell'animatore, non del FUMETTISTA, carriera nella quale ha poi trovato il successo internazionali). Eppure è anche un FUMETTO vero, semplice, depurato di ogni orpello, niente colori, niente vignette, niente didascalie, niente sfondi. Resta soltanto il racconto.

Se non suonasse stonato, vista la leggerezza del suo tratto e la fluidità della sua narrazione, ci si potrebbe avventurare nel dire che GUY DELISLE sta diventando uno dei maestri della sua generazione.

Nessun commento:

Posta un commento