domenica 6 marzo 2016

IL MUSEO DEL LOUVRE VISTO DA UN ARTISTA GIAPPONESE E' TUTTA UN'ALTRA COSA

I GUARDIANI DEL LOUVRE
Chi ha visto il museo del LOUVRE, a PARIGI, deve fare un grande sforzo per riuscire anche a guardare quadri e statue esposte. La mera sopravvivenza assorbe gran parte delle energie del visitatore medio, tra file per i biglietti, risse per un selfie con la Gioconda, lo studio incensante con le mappe per evitare di perdersi senza rimedio.

Il piacere intellettuale, assai poco sofisticato proprio per questo più accessibile, finisce per ridursi al confronto tra l'immagine dell'opera sui nostri libri di liceo e come appare dal vetro. Ci vuole allora uno sguardo esterno, fresco, per superare tutte queste barriere che ci separano dal piacere dell'arte.

Uno sguardo come quello di JRO TANIGUCHI, senza dubbio il più occidentale degli autori manga, assai più popolare in FRANCIA che in patria. I GUARDIANI DEL LOUVRE è un elegante volume cartonato appena pubblicato da RIZZOLI (grande formato, carta pattinata, colori perfetti) che TANIOGUCHI ha concepito come omaggio a quel tempio della cultura occidentale che è il LOUVRE.

C'è un giovane GIAPPONESE alla sua "terza volta" a PARIGI, quindi non si è ancora assuefatto alla stanca bellezza della capitale francese. Decide di prendere tre giorni per visitare il LOUVRE- ma come capita a tutti- viene subito dallo sconforto per il caos dei turisti.

Un visitatore normale si arrenderebbe e inizierebbe a farsi strada, a colpi di gomito e spalle verso i quadri più celebri. Ma TANIGUCHI è un artista e ah il privilegio di potersi elevare in quel limbo che sta tra l'estasi e l'immaginazione ("il luogo in cui si radunano le anime").

Il suo personaggio, tra continui svenimenti e colpi di sonno, si trova quindi a visitare un museo completamente vuoto, guidato da una NIKE di SAMOTRACIA, animata e con entrambe le braccia. Riesce a incontrare PHILIPPE COROT e VINCENT VAN COGH, a compiacersi della loro opera con la stessa ammirata beatitudine che devono aver provato gli intellettuali giapponesi che fecero scoprire quei pittori in oriente: lo scrittore TOKUTOMI ROKA e il pittore ASSAI CHU.

Anche loro appaiono nelle pagine di TANIGUCHI  e lasciano intuire a noi, lettori occidentali assuefatti alla stori dell'arte al liceo, lo stupore che quadri come quelli di VAN GOGH devono aver suscitato nei suoi primi ammiratori giapponesi.

TANIGUCHI spinge anche noi a guardare con i loro occhi curiosi e stupefatti quei capolavori ormai banalizzati dalle continue riproduzioni.

Nella sua lunga carriera, TANIGUCHI ha alternato MANGA action, storie famigliari, drammi storici. Ma quello che gli riesce  meglio sono opere come I GURDIANI DEL LOUVRE, dove i protagonisti fanno pochissimo e parlano ancora meno. E il racconto è costruito per sottrazione di tutto il superfluo.

Nessun commento:

Posta un commento