domenica 30 agosto 2015

L'ESSENZA DI PRATT: ANCHE NEI FUMETTISI POSSONO FARE REMAKE DEI CLASSICI (di STEFANO FELTRI)

Ci sono FUMETTI che lasciano una traccia indelebile perché sono cosi diversi, cosi poco rispettosi del canone che anche quando diventano loro stessi canone, modello, ispirazione, restano in una categoria a parte.

E' il caso di UNA BALLATA DEL MARE SALATO di UGO PRATT, che iniziò ad essere pubblicato in ITALIA nel 1967, con la prima apparizione di CORTO MALTESE (anche se, nella cronologia del personaggio, poi verranno aggiunte avventure precedenti).

LUIGI MIGNACCO legge quelle indimenticabili tavole sul CORRIERE DEI PICCOLI. Oggi che è uno scrittore di FUMETTI affermato, ha avuto dalla SERGIO BONELLI EDITORE la possibilità di rivivere quelle emozioni come se fosse la prima volta. Mentre noi lettori normali dobbiamo limitarci a rileggere le storie che abbiamo amato, agli scrittori è concesso di scriverle, per vivere anche il piacere della creazione.
TROPICAL BLUES è una miniserie di tre numeri, nella nuova collana bonelliana di romanzi a fumetti a puntate, che reinterpreta il classico PRATT.

Non come accade di solito nei FUMETTI, come omaggio, meta-narrazione (tipo: il protagonista che sogna di essere nella storia citata). No, è una operazione equivalente al remake cinematografico nessun tentativo di aderenza didascalica all'originale, ma una sua riscrittura. Non perché LA BALLATA sia invecchiata, anzi, ma perché raggiunto lo status di classico,  tassello del nostro immaginario comune e quindi può diventare ingrediente per altro.

Se per MIGNACCO la sfida era gestibile, per il disegnatore MARCO FODERA' è stato decisamente un azzardo. La BALLATA aveva il PRATT migliore ai disegni, non quello essenziale ( e frettoloso) delle ultime avventure di CORTO MALTESE. Competere è inutile e saggiamente FODERA' non ci prova. Il suo è un tratto molto bonelliano, un bianco e nero dove il bianco risalta spesso quasi fosse un effetto speciale. E il suo equivalente di CORTO MALTESE è cosi diverso da rendere impossibile ogni paragone.

A voler proprio cercare un punto debole, si potrebbe osservare che i MAORI di FODERA'  sono forse più verosimili di quelli di PRATT ma non hanno quel fascino dovuto a un'anatomia fatta di ombre e  tatuaggi psichedelici che era parte dell'opera originale.

La storia del FUMETTO d'autore è, tutto sommato, cosi recente che non ha (ancora) molto senso darsi ai remake, che pure sono cosi frequenti nei comics americani dove c'è un continuo ricambio generazionale di lettori. Ma un'eccezione ogni tanto è benvenuta.

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