venerdì 6 febbraio 2015

I VAMPIRI POSSONO DAVVERO MORDERE (di STEFANO FELTRI)

IL VAMPIRO CHE RIDE
Dovendo scegliere il FUMETTO più disturbante di questi anni, non avrei dubbi: "il bruco" di SUEHIRO MARUO. Un veterano torna dalla guerra con braccia e gambe amputate, la moglie lo aspetta e cerca di salvare una parvenza di vita coniugale. A un paio d'anni da quel volume, COCONINO PRESS manda in libreria un'altra opera in due volumi di SUEHIRO, "IL VAMPIRO CHE RIDE", uscito a puntate sulla rivista YOUNG CHAMPION tra 1998 e 1999. I vampiri ci sono, le risate invece scarseggiano. Se cercate un antidoto all'eccesso di buoni sentimenti tipico dei giorni natalizi, SUEHIRO è ottimo. La trama è esile non semplice da seguire: c'è una vampira anziana che contagia due giovani adepti, LUCA e KONOSUKE, i quali sperimentano poi le torpide gioie della loro nuova condizione, in un crescendo di omicidi, sgozzamenti, impiccagioni, violenze. E' difficile spiegare cosa renda il tratto di SUHEIRO così inquietante: di vampiri ne abbiamo visti ovunque (c'è anche una bella raccolta sul tema di storie di DYLAN DOG appena uscito per MONDADORI), in questi anni poi i succhiasangue  adolescenti hanno dominato cinema e librerie. Eppure i vampiri di SUEHIRO sono diversi: non hanno alcuna patina di romanticismo, invecchiano per l'eternità senza vivere davvero, non provano piacere (spesso erotico) nell'assorbire l'essenza vitale altrui, ma soprattutto nel mero gesto dell'uccisione. Ci sono varie allusioni sociologiche: il disagio degli adolescenti giapponesi, oppressi dalla competizione del sistema scolastico e repressi da una società che ammette ogni trasgressione ma finge di condannarla. C'è il continuo tentativo di mascherarsi, nascondere le proprie sembianze e negare la propria identità come strumento di liberazione e la resa agli istinti più turbi come ammissione di umanità. Ma tutto questo è secondario, in fondo. Quello che conta è il talento di SUEHIRO nel cogliere un'oscurità profonda che non è legata alla cultura di provenienza del lettore ma ancestrale. Leggere i suoi FUMETTI significa fissare l'oscurità e scoprire il fascino magnetico e repellente.

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