domenica 21 febbraio 2016

TRAGEDIE MINIME DI UN'ESTATE SICILIANA. LA DISTANZA LOGORAOGNI SENTIMENTO.

LA DISTANZA
Se pensate che i millennial vivano come caratteristica della loro generazione la tecnologia, vi sbagliate. I ventenni o trentenni oggi hanno un altro denominatore comune: LA DISTANZA. I loro padri erano uniti dall'impegno politico, i loro cugini più grandi dal consumismo anni ottanta. I millennial sono accumunati soprattutto dalla lontananza, essere connessi, sempre, ovunque,  e' conseguenza di questo.

E' soltanto un palliativo LA DISTANZA è anche un graphic novel firmato insieme da un cantautore LORENZO URCIULLO, noto come COLAPESCE, e dal fumettista affermato ALESSANDRO BARONCIANI

Per molti aspetti LA DISTANZA si può inserire nel filone ormai troppo ricco e ripetitivo dei piccoli eventi senza importanza capitati a un autore di fumetti che, privo di maggiori spunti creativi, li condivide con i lettori trasformandoli in storie (ZEROCALCARE è l'interprete massimo di questo genere).

BARONCIANI procede con una sequenza  di riquadri giustapposti, qualche spazio bianco quando il ritmo deve rallentare, atmosfere date dai colori più che dal tratto (i volti sono privi di dettagli, come spesso gli sfondi). Le pagine scorrono via leggere, frenate solo da una scansione in vignette non sempre immediatamente comprensibili.

NICOLA viene a LONDRA, deve raggiungere la fidanzata, ma prima organizza un giro nella sua SICILIA, per partecipare a un festival rock. Come se avesse ancora 16 anni e non 30. Per caso si trova due compagne di viaggio, FRANCESCA e CARLOTTE.

Chi vin ce tra due ragazze vicine in vacanza e una fidanzata lontana? Per molte pagine resta il dubbio. Poi c'è un'accelerazione finale, dove gli equilibri cambiano all'improvviso, poi di nuovo, NICOLA si trova di fronte a un bivio. E sceglie. Se lo leggerete capirete cosa prevale. Ma quel che conta sottolineare qui è che, pur appartenendo al filone dell'autobiografismo ( o apparente tale) minimo tanto diffuso tra i fumettisti, LA DISTANZA riesce ad assumere una valenza generazionale, a cogliere quell'inquietudine logorante che è ormai la costante per molti ragazzi (li chiamano cosi anche a 4o anni in ITALIA).

Che si illudono di poter avere la famiglia in un posto, il lavoro in un altro e l'amore in un altro ancora. scoprendo, quasi sempre, che è appunto un'illusione. che la vita ha bisogno di prossimità, di contatto. mentre la distanza distrugge tutto.

Nessun commento:

Posta un commento