martedì 28 gennaio 2014

IL FUMETTO FA POLITICA

Il successo riscosso dal VITTORIOSO convince il P.C.I. di sfruttare il nuovo mezzo espressivo, e il 1 di OTTOBRE 1949 pubblicò IL PIONIERE. Al pari del suo concorrente IL PIONIERE usa canali di distribuzione le cellule del partito e le case del popolo. Senza aver mai riscosso il successo del suo antagonista, nel 1964 IL PIONIERE smise di esistere come testata autonoma diventando un inserto dell'UNITA'. Dal 1967 il titolo fu ripreso per un settimanale comunista NOI DONNE.

Nel 1954 la casa editrice CAPPELLI, con una tecnica di avanguardia nella realizzazione dei FUMETTI e cioè della mezzatinta degli sfondi e del tratto per i primi piani, dando cosi la sensazione della profondità della vignetta e del rilievo della figura, usci sul mercato come FUMETTO "IL DISCO VOLANTE".

TINTIN pubblicato dall'editore FRANCESCO VARALDI tra il 1955 e il 1956, provvide a diffondere la produzione francobelga le cui caratteristiche di fondo consistevano nella cura degli sfondi di ciascun quadretto dotato di profondità scenica, un ricorso limitatissimo ai primi piani, una cromatica molto curata, una sceneggiatura perfetta, una richezza di particolari e una rigorosità nei riferimenti, seppero liberare i personaggi comici dalla leziosità della favoletta per inserirli in un contesto che "per quanto caricaturale" manteneva intatta la capacità di "suspancea" propria dell'avventura.

mercoledì 22 gennaio 2014

MAIALI E POLPETTE LA CRISI E' ANCHE POP (DI STEFANO FELTRI)

Con tutta la fatica che ha fatto il FUMETTO per emanciparsi, per essere considerato letteratura disegnata e non sottoprodotto di quella per l'infanzia ( l'ultimo libro di GIPI sara' candidato al premio strega), una certa diffidenza è sempre legittima verso chi usa tavole e nuvolette come strumento divulgativo.

Di solito l'operazione è disastrosa e ricorda gli opuscoli ministeriali di pubblicità e progresso. per fortuna ci sono eccezioni, rare ma, per questo meritevoli di segnalazione. Come "POP ECONOMIX", una ricostruzione della crisi finanziaria dal 2008 a oggi firmati da DAVIDE PASCUTTI e pubblicata da BECCO GIALLO con una cura editoriale di battaglia.

C'è un narratore, un buffo omino stilizzato, che assume l'arduo compito di portare il lettore tra i derivati, banche d'affari, debiti sovrani e regolazioni bancarie. La cosa divertente è che ci riesce bene, funziona soprattutto la ricostruzione della bolla immobiliare americana, dalla scelta politica di incentivare l'acquisto dell'abitazione al perverso meccanismo della cartolarizzazione (con i titoli "POLPETTA) che permette alle banche di prestare senza assumersi il rischio.

Ogni tanto compare uno strepitoso ALAN GREENSPAN, l'ex presidente della FEDERAL RESERVE, la banca centrale americana, che pattina sul ghiaccio della sua politica monetaria espansiva, l'aria c he gonfiava la bolla.

La crisi dell'euro è meno affascinante di quella americana, pesa di più la politica e meno l'ingegneria finanziaria, PASCIUTTI se la cava con uno stratagemma orwelliano, crea la sua fattoria degli animali dove i PIGS, i paesi ad alto debito, sono appunto maiali vigilati da un'aquila teutonica che li osserva torva.

Il maiale SPAGNA si produce in una battuta folgorante che riassume tutto il dibattito sull'austerità: i maiali indebitati devono mettersi a dieta? "e cosa ottieni? maiali magri, ecco cosa ottieni, ma sempre maiali". in chiusura del volume c'è anche un'intervista ad ANDREA BARANES, di BANCA ETICA, e un glossario. Ma di libri sulla crisi ce ne sono a decine, di FUMETTI pochi, quello di PASCUTTI è un esperimento riuscito.

domenica 19 gennaio 2014

IL FUMETTO ABBANDONA LE DIDASCALIE PER I BALLON

Nel 1953 L'EDITORIALE UNIVERSO rilanciò la vecchia testata de IL MONELLO diretta ad un pubblico preadolescente con storie avventure e comiche. Il settimanale riempito con materiale di provenienza estera e nazionale ha saputo  mantenere discreti standard e per molti anni è stato uno dei FUMETTI più diffusi.

Dal 1950 al 1955 IL VITTORIOSO nella sua trentennale attività raggiunse le 300.000 copie di tiratura. il giornale "che nell'immediato dopoguerra teneva nei contenuti un tono democratico e moralistico", nel 1948 assunse atteggiamenti anti comunisti più o meno velati. Successivamente il giornale cadde in disgrazia e alla fine del 1966 sia la testata che l'archivio furono venduti alle edizioni EDI.PER.

Nel 1967 fu creata una nuova redazione che lanciò il GIORNALINO col nome VITT. Vene dato ampio spazio a servizi giornalistici e fotografici su vari temi, i FUMETTI, pur mantenendosi a livelli qualitativamente discreti, vennero sempre più emarginati.

IL CORRIERE DEI PICCOLI, ripreso la pubblicazione nell'immediato dopo guerra, inizialmente manifestava una simpatia per i partigiani, ma la linea moderata si impose subito e in modo definitivo. Nel 1946 cambiò nome e diventò IL GIORNALE DEI PICCOLI riproponendo vecchi personaggi (BONAV ENTURA, BIBI E BOBO, SOR PAMPURIO, MIO MAO) accanto a qualche nuovo personaggio.
Nel 1959, con la direzione di CARLO TRIBERTI, si inizia a sentire aria nuova, i vecchi personaggi lasciano lo spazio a nuovi, le didascalie scomparvero per cedere il posto al BALLOON. Il vero cambiamento si verificò nel 1968.

martedì 14 gennaio 2014

IL FUMETTO VA ALLA GUERRA

Nel 1939 tutti i FUMETTI, di inportazione straniera o semplicemente ispirati alla produzione straniera, furono proibiti. Vi fu' l'esaltazione dell'eroismo ITALIANO sopratutto quello militare. Furono ripudiate tutte le storie criminali, paradossali, tenebrose o moralmente equivoche. In breve si delineo' una linea editoriale di completa autarcia anche per cio' che rigurdava la fisionomia degli "eroi" i quali dovevano avere caratteri somatici "SPICCATAMENTE ITALIANI". Vi fù una sola eccezione e fù per i personaggi di WALT DISNEY. Un pò per "il loro valore artistico un pò per la sostanziale modernità", e secondo alcuni hanno individuato nel fatto che i figli di MUSSOLINI erano appassionati lettori delle storie DISNEYANE.

Sono tanti gli studiosi che d'anno l?inizio del FUMETTO vero e proprio agli inizi degli anni "1930" e più precisamente verso la fine del 1032 con la nascita del settimanale JUMBO. L'editore LOTARIO VECCHI comprese che i giovani lettori ritenevano il FUMETTO una lettura interessante, quindi potevano costruire una attività editoriale reditizia. In poche settimane JUMBO raggiunge vendite con la rispettabile cifra di 350.000 copie settimanali. Un numero importante se si pensa che il famoso CORRIERINO DEI PICCOLI ne raggiungeva 220.000. Si scoprì cosi che i FUMETTI non interessavano solo ai piccoli, ma anche ad un pubblico rappresentato da giovani e adulti. La risposta che diede il mercato convinse anche altri editori a intraprendere lo stesso cammino.

La definitiva consacrazione tra i grossi editori avvenne quando la MONDADORI rilevò il TOPOLINO di NERBINI precisamente l'11 agosto 1935. la MONDADORI aboli la didascalia sotto le vignette, diede spazio ai lettori con la loro posta, e introdusse ottime rubriche, presentò ottime storie DISNEYANE e altre strisce AMERICANE. Con il divieto di utilizzare materiale straniero il merito di topolino mondadoriano fu quello di dare molto spazio ad autori italiani lasciando  a loro una discreta libertà creativa sia sul piano grafico che quello dei contenuti.

Nella chiesa, il FUMETTO, sin dal principio fu visto con sospetto, appena si rese conto dell'influenza che esercitava sia sui piccoli che sui grandi, decise di intervenire pubblicando nel 1937 IL VITTORIOSO, un opera ideata da alcuni educatori cattolici legati alla gioventù italiana dell'azione cattolica e che ebbero un discreto successo, arrivando ad una tiratura di circa 200.000 poie.  La sua matrica cattolica garantiva ai genitori una serietà morale che faceva cosi cadere molte obiazioni nel confronto del FUMETTO.

Il periodo che va 1932 al 1945 il FUMETTO ebbe una trasformazione, dal FUMETTO a strisce dove i racconti erano pubblicati a puntate, passò a formati più disparati ma sopratutto oblunghe e i racconti venivano offerti nella loro completezza. Con la fine della seconda guerra mondiale, l'attività editoriale aumentò l'impegno della produzione e diffusione del FUMETTO. Dai numerosi fumetti che nacquero in quel periodo la maggior parte ebbe vita breve o quantomeno stentata.
Il FUMETTO AMERICANO, pur non rivestendo più quel potere di attrazione che ebbe nel periodo post bellico,  continuava ad essere soggetto di lattura delle nuove generazioni.

I gusti e gli interessi,  sopratutto nel pubblico femminile,maturano con la nascita di un nuovo tipo di lettura rappresentata dalla nascita di periodici quali GRAND HOTELdei DEL DUCA e BOLERO FILM di MONDADORI. Nacque cosi il FOTOROMANZO. Molto diverso dal FUMETTO il FOTOROMANZO seppe conquistare larghe masse di lettori e confinando la lettura del FUMETTO ad una età tra i 6/7 anni e i 14/15 anni circa.

A partire dal 15 dicembre 1945 TOPOLINO riprese ad uscire rappresentando i medesimi racconti lasciati in sospeso nel 1943 come se nulla fosse accaduto, Questo determinò la caduta di interesse nei lettori. Vi fu in oltre un mutamento nel carattere del "TOPO" perdendo la fresca ingenuità di piccolo borghese per assumere la figura dell'eroe infallibile ma un pò scostante. In conpenso acquistò in simpatia il personaggio di PAPERINO eterno perdente, accompagfnato per altro da altrettanti simpaticissimi personaggi come QUI, QUO, QUA,GASTONE PAPERON DE PAPERONI.

giovedì 9 gennaio 2014

LE CONFESSIONI DI UN CATTIVO PAPA' (di STEFANO FELTRI)

dI GUI DELISLE abbiamo apprezzato in questi anni i reportage a FUMETTI dai posti più diversi, dalla COREA DEL NORD a GERUSALEMME alla BIRMANIA, la dove lo portava il suo lavoro di animatore per uno studio di CARTOON canadesi.

La sua forza era il racconto ironico e divertito anche delle situazioni più drammatiche, con un umorismo ingenuo, leggero, sempre efficace. Il libretto che esce per RIZZOLI LIZARD è un distillato della comicità di DELISLE che, libera dall'esigenza del racconto, si può scatenare.

Il "DIARIO DEL CATTIVO PAPA'" è una raccolta di storie brevi dei momenti in cui DElISLE si è dimostrato un genitore non proprio impeccabile. Prima illude il figlio che arriverà il "topino dei denti" a portargli una moneta per il dente perduto, poi se ne dimentica completamente. Oppure, sfidando ogni manuale d'educazione, spaventa il ragazzino fingendo di essersi amputato una mano con una motosega, imbroglia la figlia che lo sommerge di domande affidandosi a GOOGLE, ma fingendo di essere incoscente. O per spiegare al figlio come picchiare un sacco da box gi suggerisce: "fai finta che sia tua sorella".

Storie minime, ma che DELISLE racconta con la tecnica di un cartone animato artigianale: pochi segni sulla pagina bianca, minime variazioni da una sequenza all'altra. E' un FUMETTO, ma l'impressione è di osservare uno di quei preistorici cartoni animati fatti da immagini quasi uguali che sfogliate in rapida successione davano l'illusione del movimento.

 E' un CARTOON a FUMETTI (e in effetti, la professione di DELISLE è quella dell'animatore, non del FUMETTISTA, carriera nella quale ha poi trovato il successo internazionali). Eppure è anche un FUMETTO vero, semplice, depurato di ogni orpello, niente colori, niente vignette, niente didascalie, niente sfondi. Resta soltanto il racconto.

Se non suonasse stonato, vista la leggerezza del suo tratto e la fluidità della sua narrazione, ci si potrebbe avventurare nel dire che GUY DELISLE sta diventando uno dei maestri della sua generazione.