domenica 22 settembre 2013

DIGIUNO A SHANGHAI PER SCOPRIRE LA CINA ( DI STEFANO FELTRI )

2008 un giovane  FRANCESE ( par di capire l'autore stesso, SYLVAN LIMOUSI alias SAULNE ) arriva a SHANGHAI per ingannare il tempo in attesa di un'eredità da 600 mila euro che deve ricevere. Si diverte come tutti gli occidentali, turisti ed espatriati per lavoro, che approfittano del cambio favorevole per concedersi piaceri colonniali, festa, alcol, donne a pagamento e cosi via. Poi inizia la fase due l'eredità tarda ad arrivare, i soldi scarseggiano e SAULNE si sente sempre più attratto dalla SHANGHAI non turistica, dai quartieri popolari, dalla CINA povera che sfiora soltanto la modernità.
Smette di fare l'occidentale, comincia a vivere con pochi cen tesimi al giorno, imponendosi un digiuno quasi totale che lo priva di forze e lo riduce a vegetare sui divani e balconi.

Nelle intenzioni dell'autore dovrebbe essere unn'evoluzione spirituale, un'ascensione verso l'essenza delle cose lasciandosi dietro il superfluo, gli stereotipi, l'opulenza del turista.

SAULNE, con un compiacimento quasi pasolliniano, vuole mostrarci la vera CINA dietro l'illusione dello sviluppo senza progresso, conoscibile soltanto mettendosi al livello del cinese medio.Cioè facendosi divorare dalla fame.

Nonostante una costruzione grafica spettacolare, più cinematografica che fumettistica, e alcune trovate intelligenti (quando ha fame l'autore vede il mondo in bianco e nero e soltanto il cibo a colori), non convince.Quella che dovrebbe essere un'ascesa verso l'illuminazione pare più il capriccio di un giovane annoiato, il percorso verso la scoperta della vera CINA diventa una clausura domestica, la sintonia con lo spirito del luogo finisce per essere la negazione di quello slancio verso il futuro che, pur con tanti effetti collaterali e disastri, ha permesso a milioni di persone di uscire dalla povertà.

E' isnsomma opinabile che nella sua fase due SAULNE abbia conosciuto davvero la CINA. me certo il fumetto vale la pena di essere letto.

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