domenica 27 marzo 2016

MISSIONI IMPOSSIBILI E VIAGGI NEL TEMPO NELLA PROVINCIA AMERICANA PIU' PROFONDA

PATIENCE
I FUMETTI di DANIEL CLOWES hanno alcuni elementi ben riconoscibili: una provincia americana senza storia, alla RAYMOND CARVER, giovani donne non particolarmente belle, di solito frustrate ma sessualmente vivaci, uomini pieni di problemi. E qualche strana pistola a raggi o, comunque, un elemento fantascientifico.

PATIENCE, il suo primo libro in oltre un decennio, appena pubblicato, in una sontuosa edizione cartonata da BAO, non fa eccezione. Ma la coerenza- sia pure allucinata- non significa ripetitività. PATIENCE è il suo FUMETTO più complesso nella struttura: YACK BARLOW non ha un vero lavoro, distribuisce volantini in strada ma alla giovane moglie PATIENCE, incinta del primo figlio, racconta di un tranquillo posto da impiegato. Una sera torna a casa e la trova uccisa. Da allora l'unica ragione di vita sarà scoprire cosa è successo, trovare il fero colpevole.

Con il sogno- impossibile di poter cambiare le cose. All'improvviso PATIENCE devia verso il racconto di fantascienza, quando YACK, ormai invecchiato in un futuro lontano (2029), scopre un modo per tornare indietro nel tempo.

Da RITORNO AL FUTURO in poi sappiamo come funziona: cambiare gli eventi può incasinare la linea temporale, far collassare il multiverso e spesso ottenere risultati completamente diversi da quelli desiderati. E YACK BARLOW le cose le incasina parecchio, perché non riesce affatto a restare osservatore imparziale ma- come forse era un po' più prevedibile- finisce per diventare un elemento di quel passato che voleva cambiare.

DANIEL CLOWES, che continua a essere classificato come un autore underground anche se ora è un affermato disegnatore cinquantenne, ha un tratto che dimestifica tutto: anche le più contorte vicissitudini spazio- temporali vengono avvolte dalla immobile, ma tesa- atmosfera di un fast food della provincia americana.

Il passato di PATIENCE, moglie di YACK, è la solita storia di studentesse mancate che finiscono a fare le cameriere, fidanzati sbagliati, gravidanze precoci e ambizioni frustrate. La forza di CLOWES  è rendere banale lo straordinario e aprire nella mediocrità squarci psichedelici, follie di colori o di allucinazioni che rendono i suoi FUMETTI cosi riconoscibili.

Il patto con il lettore è chiaro: la parte da prendere sul serio non è quella dei viaggi nel tempo, ma la vita vera, il desiderio di cambiarla, correggendo gli errori del passato. Invecchiando, CLOWES tende a concedere qualcosa di più al lieto fine che in passato.



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