lunedì 5 ottobre 2015

COSI CAMBIANO I PERSONAGGI BONELLI: SEMPRE PIU' SUPEREROI, SEMPRE MENO ICONE CLASSICHE

Per anni la BONELLI ha costruito le sue fortune sulla ripetizione di un canone: TEX era sempre TEX, DYLAN DOG ha cercato per trent'anni di riproporre schemi e atmosfere inventati da TIZIANO SCLAVI negli anni ottanta ogni numero di JULIA era coerente con tutti i paradigmi della serie. la sperimentazione veniva tenuta ai margini, nelle testate più recenti, nelle miniserie o negli speciali.

Poi, soprattutto dopo la morte di SWERGIO BONELLI e complice il calo delle vendite di tutto il comparto editoriale, la casa editrice ha provato varie strade. Il fenomeno più generale che si osserva è un'evoluzione verso il modello dei comics di super eroi americani: DYLAN DOG ha una continuity con sotto trame e più versioni del personaggio (il DYLAN classico, quello nel futuro dispotico, quello invece "rinfrescato" dalla gestione di ROBRTO RECCHIONI).

l'universo di NATHAN NEVER è in continuo cambiamento, perfino di TEX escono versioni non canoniche, anche se ancora in volumi fuori collana. E poi ci sono i "TEAM UP", cioè l'incontro-scontro tra due eroi di collane diverse, operazione inventata dalla MARVEL negli anni settanta come puro marketing (per far conoscere ai lettori di una serie i personaggi di un'altra) e poi diventata essa stessa genere narrativo.

Un caso interessante è lo speciale di DRAGONERO, la collana fantasy della BONELLI (che secondo i dati riportati dal sito Comicus vende la più che dignitosa cifra di 23 mila copie mensili). Nelle 128 pagine a colori scritte da STEFANO VIETTI e disegnate da uno dei disegnatori boneliani di maggior talento, WALTER VENTURI, il guerriero IAN ARNILL (DRAGONERO) incontra ZAGOR, lo SPIRITO CON LA SCURE. E dopo l'inevitabile scazzottata iniziale frutto di incomprensioni, i due si alleano contro un comune nemico in un intreccio classico di varchi dimensionali, cristalli potentissimi (dopo il cubo cosmico della MARVEL), eserciti da sterminare e tutto il repertorio.

Lo speciale DRAGONERO AVVENTURA A DARKWOOD è gradevole, lineare, molto ben disegnato. Ma contiene un'insidia: gli eroi boneliani stanno inseguendo i super eroi, ma quelli degli anni settanta-ottanta, solari, spensierati, impermeabili al mondo reale in cui venivano letti.

Questa è l'epoca di ROBERT KIRKMAN, lo scrittore di THE WALKING DEAD, di comics che smettono di interpretare i cliché, di seguire i generi e si muovono in autonomia creativa.

La BONELLI ha scelto di uscire dalla sua nicchia dorata, unica, dove era monopolista, e di cimentarsi con la competizione. Scelta rispettabile e comprensibile,  ma ora tocca imparare molto in fretta a fare un FUMETTO in modo diverso, o si perderanno i vecchi lettori senza trovarne di nuovi.

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