lunedì 18 maggio 2015

LA BELLEZZA CONTA MA NON E' TUTTO ( STEFANO FELTRI)

BELLEZZA
Sul sito dall'editore, BAO PUBLISHING, il volume "BELLEZZA" è assegnato a questo genere: "Favola illusoria e illusione della Favola". Chissà se queste etichette sono opera di uno stagista che vuole dimostrare la sua creatività o invece fanno parte di un'accurata strategia di marketing.

Di certo è una sintesi efficace per quest'opera uscita in tre volumi in FRANCIA tra2011 e 2014 e firmata da KERASCET e HUBERT, nome d'arte collettivo di due illustratori MARIE POMMEPUY e SEBASTIEN COSS. E' una " favola illusoria e illusione della favola" nel senso che della favola ha alcuni elementi, rielaborazione molto articolata dello schema "principessa bacia rospo che diventa principe".

Qui la protagonista è una ragazza poco avvenente soprannominata BACCALA' perché a forza di squamare pesci, è incapace di liberarsi di un certo afrore, che non è neppure il peggiore dei difetti che le vengono attribuiti. Ci sarebbe anche un ragazzo che incurante degli schemi, la apprezza.

E BACCALA' sembra destinata a una vita come tante, visto che per fortuna anche i brutti scoprono di avere diritto a un po' di felicità. Una sua lacrima di compassione libera però una fata intrappolata in un rospo: Promette di esaudire un desiderio, BACCALA' chiede la bellezza, la fata non modifica il suo aspetto ma il modo in cui gli altri la vedono.

E inizia la tragedia. La bellezza è un fardello molto più pesante della brut6tezza, la ragazza si trova contesa e desiderata ma questo, invece di appagarla, la spinge a scoprire nuove insoddisfazioni in un crescendo di disastri. E "l'illusione della favola" si intreccia con l'epica, con l'iliade e con tanti avvertimenti sulle sciocchezze che si fanno in nome delle donne.

Ovviamente questo livello di lettura è solo superficiale: tutti i personaggi sono cosi cinici e disincantati che viene il dubbio che anch'essi vedano BELLEZZA-BACCALA' cosi come noi lettori, cioè brutta. L'avvenenza della ragazza e il turbamento dei sensi che provoca sembrano soprattutto pretesti per giustificare egoismi e ambizioni che altrimenti sarebbero stati imbarazzanti da ammettere.

Il tratto caartonesco di KERASCOET e HUBERT (che ricordano un pò i MANGA di OSAMU TEZUKA) è impreziosito da quelli che sembrano innesti dorati, ma che- come molte cose in queste pagine- sono soltanto apparenza.

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