sabato 23 maggio 2015

IL GIRO DI BOA DEI SUPER EROI ( di STEFANO FELTRI)

FANTASTICI QUATTRO-OMNIBUS-

C'è un momento, i primi anni 90, in cui FUMETTI di super eroi sono cambiati. I personaggi sono gli stessi, la struttura narrativa molto diversa.

Per quasi mezzo secolo i supereroi hanno replicato la struttura delle strisce di FLASH GORDON di ALEX RAYMOND: in ogni sequenza il protagonista doveva trovarsi in pericolo di morte, riuscire con incredibile prova di coraggio o di destrezza a salvarsi e, possibilmente, salvare la donzella in pericolo soltanto per poi trovarsi alle prese con un altro nemico.

Poi sono arrivati gli anni 90, quelli delle maxi-saghe che coinvolgevano decine di personaggi, con lunghi dialoghi alternati all'azione, personaggi sempre nuovi e continui cambiamenti dello status quo dei protagonisti che morivano, cambiavano costume, si sposavano e risorgevano con una frequenza disturbante.

In mezzo agli anni 80, i FUMETTI dei SUPER EROI toccano il loro apice qualitativo prima di entrare nella contemporaneità. Il merito è di JOHN BYRNE che nel1981 prende i primi personaggi della MARVEL I FANTASTICI QUATTRO e regala ai lettori le storie migliori di sempre prima di uscire dall'età classica.

Come in FASH GORDON, la famiglia di MISTER FANTASTIC, DONNA INVISIBILE, TORCIA UMANA e LA COSA è sempre in pericolo, ogni episodio condensa abbastanza colpi di scena e super nemici da riempire tre film wollywoodiani, tutto è sempre drammatico, i personaggi si caratterizzano per come reagiscono a drammi apocalittici.

E con BYRNE i quattro eroi più difficili da maneggiare (in teoria cosa c'è di più noioso di una famiglia felice?) risplendono per l'ultima volta della luce ingenua che ammantava i SUPER EROI in calzamaglia delle origini per poi incrinarsi insieme al tratto che diventa più nervoso, più netto.

Da lisce icone dell'immaginario per ragazzi, i FANTASTICI QUATTRO diventano più reali, più adulti, sotto la ferma guida di BYRNE, che negli ultimi vent'anni non ha più prodotto nulla di rilevante. Perché è stato l'ultimo degli autori classici, fuori tempo in quest'epoca di eroi crepuscolari e disegnatori incupiti.


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