mercoledì 13 novembre 2013

IL VERO WOLVERINE DEGLI ANNI OTTANTA ( STEFANO FELTRI )

I film che Hollywood dedica ai Supereroi dei fumetti sono, al netto della loro qualità intrinseca, un'occasione per gli editori di ristampare le storie migliori dei personaggi, contando sul maggiore interesse del pubblico. Sorvolando sul film "WOLVERINE l'immortale", conviene concentrarsi sullo straordinario primo volume OMNIBUS del WOLVERINE di CHRIS CLAREMONT, FRANK MILLER (quello di SIN CITY) e JOHN BUSCEMA appena pubblicato da PANINI COMICS.

Sono 832 pagine in un elegante cartonato che raccolgono le ragioni del successo di un personaggio all'apparenza assurdo: nasce nel 1974 come antagonista di HULK, è un picchiatore tarchiato, che ha il nome di un orso canadese (WOLVERINE), ma un incongruo costume da tigre, giallo a strisce nere, con artigli che escono dai guanti.

E'  il 1974 WOLVARINE è una interessante spalla ma niente più. Poi arrivano gli anni OTTANTA e CHRIS CLAREMONT, il vero creatore di X-MEN moderni nel 1982, un ciclo di storie firmate da CLARMONT e MILLER mise le basi per i decenni seguenti del personaggio, uomo tormentato, sempre in lotta tra una ferina furia omicida, la tentazione di cedere agli istinti, e la volontà di dimostrarsi uomo libero e indipendente, de darsi una legge per non essere schiavo di quanto altri hanno deciso per lui ( chissà se WOLVARINE o CLARMONT hanno letto KANT). Per questo WOLVERINE  si sente attratto dal GIAPPONE società rigida e codificata, quanto di più lontano dalla sua natura istintuale.

Ma la rabbia di WOLVARINE è sempre sotto la superficie, come si vede in un altro gruppo di celebri episodi del 1984, in cui basta una benda sull'occhio per reinventare ancora una volta WOLVARINE, per consegnarlo a un anonimato che gli permette di muoversi come un qualsiasi picchiatore dei bassifondi.

Le storie sono datate, ma il tempo su WOLVARINE (che è virtualmente immortale grazie a un fattore di guarigione) scorre senza lasciare segni.

Le tavole di FRANK MILLER per quanto copiate da tutti negli ultimi 30 anni, restano originali, il tratto di JOHN BUSCEMA, mai cosi sporco e violento, conserva una energia che nessun disegnatore armato di computer graphic oggi riesce a raggiungere. Il prezzo del volume è alto, ma WOLVARINE OMNIBUS vale tutti i suoi 50 euro.

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