martedì 16 luglio 2013

A COSA SERVONO I SUPER EROI USA ( DI STEFANO FELTRI )

I SAGGI SUI FUMETTI di solito si dividono in due categorie: raccolte di interventi brevi di lettori un pò nerd che per passione provano a diventare critici e le biografie dei grandi maestri, poco altro.Supergods è un'eccezione gradita: difficile qualificarlo, è una biografia letteraria e al contempo una storia dei supereoi, l'ascesa di un giovane scrittore irlandese alla celebrità e la mutazione di un genere narrativo dalle potenzialità infinite.

Lo firma GRANT MORRISON, uno sceneggiatore che lavora da anni per MARVEL COMICS e DC sui personaggi più importanti ( ha firmato cicli importanti degli X MEN, e di SUPERMAN ). MORRISON abbina una scrittura vivace a una capacità analitica rara: non sommerge il lettore di gergo accademico o di quei tecnicismi che spesso prevalgono in questi libri, ma spoglia il tema di tutto il superfluo per raccontare l'unica cosa che conta: come i supreroi abbiano raccontato, anticipato o inseguito i cambi di epoca.

Come SUPERMAN sia nato eroe socialista e del popolo e si sia trasformato in un sempliciotto conservatore simbolo del potere costituito. o di come BATMAN abbia superato il periodo camp ( calzamaglia aderenti, rapporti ambigui con ROBIN ecc. ) per diventere l'icona dark degli anni ottanta, grazie a FRANK MILLER.

Leggi MORRISON e ti viene voglia di tirare giù dagli scafali tutta la biblioteca di fumetti con cui sei cresciuto : per vedere se davvero è cosi evidente che JIM STARLIN scriveva CAPITAN MARVEL e WARLOK sottol'effetto del LSD e cogliere meglio la mistica di JACK KIRBY nei NUOVI DEI o le espliciti influenze della psicanalisi ( con una certa dose di libertinaggio sessuale appena mascherato ) nel SUPERMAN degli anni sessanta, che al lettore di oggi appare un pò datato e noioso.

MORRISON elabora anche una teoria filosofica dei supereroi: non sono oggetto di svago, macchiette bidimensionali. No sono idee nel senso platonico, entità che ora preesistono e sopravvivono ai loro autori, ormai autonome dalla loro declinazione cartacea, rappresentazioni totemiche delle virtù dell'umanità ricoperte di muscoli e tute aderenti. Sono sempre li, a ricordarci che possiamo e dobbiamo essere migliori.

1 commento:

  1. Andando a ritroso nel tempo ricordo con piacere le mie collezioni di fumetti che tenevo dentro grandi scatoloni. Il mio preferito Blek Macigno, seguito a ruota da Tex, capitan Miki,Topolino, Mandrake, Zagor, Monello, Intrepido, ecc.
    Crescendo poi naturalmente Diabolik, Satanik, Isabella, Messalina, ecc. Quanti sogni!

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