giovedì 30 maggio 2013

Quando TOPOLINO voleva suicidarsi ( di STEFANO FELTRI )

Negli anni TOPOLINO ha perso carattere e personalità, è diventato un personaggio fluido, privo di una sua specifica individualità (lo stesso è successo a PAPERINO, molto meno a zio PAPERONEsopratutto per merito del lavoro indelebile di CARL BRKS ).

 In un'altra epoca, ormai lontanissima, TOPOLINO era completamente diverso. Il primo volume con cui RIZZOLI LIZARD pubblica l'opera di FLOYD GOTTFREDSON ha molti meriti, uno di questi è dimostrare che TOPOLINO delle origini era diverso di quello che oggi vive in una villetta a schiera, ha un rapporto solidamente platonico con MINNI e conduce una placida esistenza piccolo borghese.

 Negli anni trenta in cui quello straordinario narratore di GOTTFREDSON allietava gli americani provati dalla grande depressione con chilometriche storie a striscia, puntate quotidiane su tutti i giornali, TOPOLINO era un avventuriero. Spregiudicato e dai sentimenti estremi.

 In una storia straordinaria, " TOPOLINO E' IL BEL GAGA ", si vede sfilare MINNI da un losco figuro, certo FELICE ( i nomi sono italianizzati ), e decide di farla finita. Prova a spararsi con un fucile e a lanciarsi giù da un ponte.Ma per fortuna si salva sempre.

 Cose impossibili nei fumetti disney di oggi.Come vedere pistole ( a lungo bandite ), minacce di morte, gelosie, bassezze. Vita reale, insomma. IL TOPOLINO di FLOYD GOTTFREDSON è un vero eroe da fumetto, non un brand per vendere gadget, si muove con il passo dei romanzi di ALEXANDRE DUMAS ( il meccanismo delle strisce replica per forza quello dei romanzi a puntate ).

I fumetti sono quasi sempre figli dell'epoca in cui vengono disegnati. Sono pochissimi quelli che coservano intatta la loro efficacia narrativa. Le strisce di GOTTFREDSON appartengono a questa eletta schiera.

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