sabato 12 marzo 2016

NON SARA' UN APP A DARTI LA FELICITA', MA TI PUO' PROCURARE DECINE DI RAGAZZE.

LOVE ADDICT
Non ci sono gli elementi per parlare di una "scuola israeliana" del FUMETTO, ma alcuni dei graphic novel più freschi e meno scontati che si leggono in questo periodo sono di autori cresciuti in ISRAELE che poi passano (o si trasferiscono) negli STATI UNITI. Come KOREN SHADMI, che sta facendo molto parlare di sé in rete perché l'argomento è di quelli che garantiscono pubblico: il sesso nell'era di internet.

K., la stessa iniziale dei protagonisti dei libri di Kafka ma anche dell'autore, è un giovane animatore di cartoon, con il fisico e il sex appeal di WOODY ALLEN. Non sembra  destinato a una carriera di seduttore sociale. Ma quando rompe con la storica fidanzata, il suo più intraprendente coinquilino lo inizia al mondo di LOVEBUG, un social network per organizzare incontri (ce ne sono tanti anche fuori dai FUMETTI, il più famoso è TINDER).

Scopre cosi di poter avere una decina di donne con un clic, un paio di appuntamenti e una sequenza sempre uguale di approccio (il bar nei dintorni del suo appartamento, l'invito di vedere il panorama dal terrazzo, un bacio esplorativo, e cosi via).

Il lettore segue lo stesso percorso emotivo di K.: la curiosità per questo bengodi cosi avvicinabile, l'esaltazione per la facilità della conquista, l'appagamento per il nuovo status di maschio (virtualmente) alfa. Salvo poi iniziare la parabola discendente della perdita di totale ogni erotismo, di ogni gusto per la seduzione: le ragazze si moltiplicano, i loro nomi si confondono, la ricerca di incontri si trasforma in un'abitudine che anestetizza ogni piacere ma induce alla dipendenza.

K. decide di smettere, ma non è cosi facile come iniziare. La tentazione di sfuggire a ogni complicazione che deriva dai veri rapporti umani è irresistibile. Poche cose possono essere più noiose delle scene di sesso, nella letteratura e nei FUMETTI.

Ma KOREN SHADMIN ha una tale leggerezza nel tratto e un'ironia che riescono a evitare la noia (anche perché il libro è corposo, 220 pagine di preliminari e di accoppiamenti). Il tratto si richiama- ci sono rimandi espliciti- a quello di ROBRT CRUMB, autore che ancora viene classificato come underground nonostante la celebrità.

C'è anche una empatia diffusa, nessun giudizio sui personaggi ma solo lo sforzo di comprensione. Perché su internet e fuori, alla fine siamo tutti in lotta contro le stesse solitudini. E le APP non bastano a superarle.

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