mercoledì 13 agosto 2014

UN ESTATE DA ADOLESCENTI (di STEFANO FELTRI)

E LA CHIAMANO ESTATE
di JILLIAM TAMAKI e MARIKO TAMAKI, BAO PUBLISHING.

E proprio quando pensavamo non si potesse più scrivere un grapihc novel meritevole di lettura sulla solita triade adolescenza-primi-amori-un po'- di sesso, ecco "E LA CHIAMANO ESTATE". Che non centra nulla con la canzone di BRUNO AMORITO e neppure con il film uscito un paio di anni fa. Anzi, il titolo inglese era "THIS ONE SUMMER".

A firmarlo due cugine canadesi con ascendenze giapponesi: JILLIAN e MARIKO TAMAKI, la prima ai disegni la seconda alla sceneggiatura. Già il fatto che le autrici siano donne spinge alla lettura (il FUMETTO resta molto maschile, soprattutto nella produzione seriale). La scelta di impostarlo tutto su toni di blu attira, il tratto leggero le figure abbozzate che si muovono in vaste vignette di bianco sono una combinazione perfetta per raccontare il tempo dilatato delle estate in cui si fanno vacanze e non ancora ferie.

Ci sono due ragazze: ROSE è la bionda carina, in apparenza felice, in realtà con una famiglia che sta scoppiando dopo che la madre non è riuscita ad avere il secondo figlio. WINDY è stata adottata, un po' in carne, fintamente spensierata ma con già qualche complesso adolescenziale.

L'estate del libero è a modo suo unica, chiaramente l'ultima da q2uasi-bambine e la prima da quasi-donne, con slanci verso i ragazzi che si alternano alle ultime inclinazioni al gioco, premesse di seduzioni mitigate dall'incertezza su scopi, obiettivi e motivazioni.

Tutto è sospeso, incompiuto: le relazioni dei ragazzi della cittadina al mare dove le due cugine WINDY e ROSE si incontrano ogni anno, misurando le evoluzioni del tempo sui loro corpi, sospesa è anche la crisi del matrimonio dei genitori di ROSE, e perfino il rapporto tra le due ragazze, incerto tra amicizia profonda e ostilità per le differenze di caratte4re e di fisico, il FUMETTO di JILLIAN e MARIKO TAMAKI è una storia di cui conosciamo-in parte- gli antefatti e di cui non sapremo mai davvero le conclusioni. Ma in fondo, sono cosi tutte le storie in cui ci imbattiamo nella vita. Soprattutto d'estate.

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